La cura dello stupore – Appunti sull’arte di cavarsela e di star bene con se stessi edito da Ediciclo Editore è l’ultimissima pubblicazione dello scrittore riminese Michele Marziani, in libreria dal prossimo 3 marzo. Leggere un libro di Michele Marziani è sempre un piacere, leggerlo in anteprima è un onore. Nelle centosessanta pagine si viene catturati dal vero significato delle parole, diventiamo parte dalla loro forza, del pensiero di Marziani. La parola come strumento prezioso, per alcuni un lavoro principale, per altri un passatempo, ma comunque una possibile sopravvivenza alle immagini invasive e persistenti con cui veniamo bombardati nella quotidianità, un modo per riempire il vuoto dopo la burrasca. Marziani va in fondo alle cose, senza esitazioni, con lucidità e ritmo. È sincero. Si apre, totalmente. Mostra il suo mondo, racconta come formulando parole si possa fare del bene agli altri ma soprattutto a se stessi, ritrovarsi in una pagina, in un ricordo, in un sapore, un odore, una primula, un libro. La scrittura come antidoto a ciò che non possiamo controllare, parole sconosciute, a volte ostili, altre volte confortanti, pur sempre di qualità. Ce lo ricorda Socrate che negli ultimi istanti della sua vita, raccomanda a Critone: “Tu sai bene che il parlare scorretto non solo è cosa per sé sconveniente, ma fa male anche alle anime”. Ecco, usare male le parole è un delitto, usarle bene un vantaggio per tutti, e Michele Marziani ne è un esempio eclatante.
Perché non conta quello che sei o vorresti essere, ma quello che alla fine accade: le ragazze, gli alberi, i libri.
In La cura dello stupore lo scrittore racconta la vita in mezzo ai libri, di come la mente si scolpisca attraverso la lettura e la scrittura, proprio come l’attività fisica effigia i muscoli, e affina la sua capacità di elaborare le parole e renderle creative ed esplorative, oltre che curative. La voce di Michele Marziani arriva, si sente, si percepisce, ci trasforma nel bambino che siamo stati, ci fa tornare nei sogni a pugni chiusi, e ci fa credere che a volte basta cambiare il nome alle cose per renderle migliori.
Un libro da leggere e da rileggere, da considerarsi come un vademecum per cavarsela a star bene con se stessi, una specie di guida di soccorso vitae, utile nel compiere le scelte ponderate, e trovare il coraggio di buttarsi tra le parole, voltare pagina verso una grande consapevolezza di sé e del mondo che ci circonda. Che La cura dello stupore sia con voi, sempre.
Ci ho messo molto, ma proprio molto ad impararlo, ma tutto quello che credo di fare per gli altri in realtà lo faccio per me, per sentirmi appagato, per considerarmi migliore, per ripulire anche un po’ la coscienza, magari.
La cura dello stupore, dal 3 marzo in libreria e online.
Per leggere altri consigli di lettura clicca qui: /consigli-di-lettura-maggie-van-der-toorn/